Tavola
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Oratorio di S. Carlo a Castione.
Vi è un certo gruppo di chiese a Lecco
e nei dintorni che esigerebbero un discorso complessivo:
S. Marta a Lecco, S. Maria Nascente a Rancio, S. Nazaro e
Celso a Castello, S. Carlo a Castione. Sono le chiese
sorte dallimpulso dato da S. Carlo Borromeo alla
restaurazione degli edifici religiosi. Ogni visita
pastorale, da S. Carlo in avanti, documenta lo stato di
ogni chiesa e le sue esigenze con minuziosa precisione
fino a indicare quando manca il chiodo per appendere il
berretto del celebrante durante la Messa o quando la
porta dingresso non chiude; ad ogni visita
seguiranno poi ordini rigorosi di provvedere.
Si può dire che con le visite di S.
Carlo si aprì nellarchitettura religiosa lombarda
il periodo barocco; demolendo quelle preesistenti furono
rinnovate quasi tutte le chiese della nostra zona. Il
soffitto di legno in vista e gli arconi trasversali
cedettero il posto alle coperture a volta, le facciate
spesso in pietra squadrata furono sostituite da altre
più ampie e preziose, davanti ad ogni chiesa, presto o
tardi, arriva il portichetto e allinterno una nuova
pala sostituisce la precedente aggiungendo un S. Carlo
alla figura del Santo patrono.
Loratorio di Castione non
doveva essere uno degli ultimi della pieve di Lecco se,
dopo averlo dotato di molti legati, gli abitanti del
rione potevano permettersi di tenervi, pagandolo, un
sacrestano fino dal 1745.
Bibliografia:
« Allombra del Resegone » Lecco, settembre 1929.
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