ARTE A LECCO
Bruno Bianchi
OPERE D'ARTE A LECCO
ED. G. STEFANONI
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Tavola 38

Oratorio di S. Carlo a Castione.

Vi è un certo gruppo di chiese a Lecco e nei dintorni che esigerebbero un discorso complessivo: S. Marta a Lecco, S. Maria Nascente a Rancio, S. Nazaro e Celso a Castello, S. Carlo a Castione. Sono le chiese sorte dall’impulso dato da S. Carlo Borromeo alla restaurazione degli edifici religiosi. Ogni visita pastorale, da S. Carlo in avanti, documenta lo stato di ogni chiesa e le sue esigenze con minuziosa precisione fino a indicare quando manca il chiodo per appendere il berretto del celebrante durante la Messa o quando la porta d’ingresso non chiude; ad ogni visita seguiranno poi ordini rigorosi di provvedere.
Si può dire che con le visite di S. Carlo si aprì nell’architettura religiosa lombarda il periodo barocco; demolendo quelle preesistenti furono rinnovate quasi tutte le chiese della nostra zona. Il soffitto di legno in vista e gli arconi trasversali cedettero il posto alle coperture a volta, le facciate spesso in pietra squadrata furono sostituite da altre più ampie e preziose, davanti ad ogni chiesa, presto o tardi, arriva il portichetto e all’interno una nuova pala sostituisce la precedente aggiungendo un S. Carlo alla figura del Santo patrono.
L’oratorio di Castione non doveva essere uno degli ultimi della pieve di Lecco se, dopo averlo dotato di molti legati, gli abitanti del rione potevano permettersi di tenervi, pagandolo, un sacrestano fino dal 1745.

Bibliografia:
« All’ombra del Resegone » Lecco, settembre 1929.

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