Tavola
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Cortile dellex Seminario di
Castello.
Lecco ospitò parecchi conventi ma di
nessuno è rimasta una traccia architettonica di qualche
rilievo; quello di S. Giacomo, posto dove è ora la via
Roma, venne demolito nel XVI sec. perchè, proprio per la
sua posizione « fuori le mura » si
prestava a riparo dei frequenti assalitori della città;
quello di S. Maria Maddalena a porta S. Stefano non ha
lasciato nessun segno; di quello di S. Giacomo di
Castello sono rimaste solo le pitture; di quello di
Pescarenico è rimasto ben poco.
Fa eccezione, con il suo chiostro
quasi intatto, il palazzo dellex seminario di
Castello, convento cistercense prima, poi delle suore
benedettine fino al 1784. Lampiezza del chiostro a
due piani fa pensare a un nucleo religioso assai più
notevole delle venti suore indicate in una visita
pastorale dei primi anni del 1600. Evidentemente la
comunità cistercense, cui probabilmente si deve la
costruzione del convento sulla fine del 1500, doveva
essere assai importante, numerosa e soprattutto attiva
come voleva la regola benedettina, cosicchè lo spazio
richiesto per tutte le attività anche manuali dei frati,
doveva essere molto, tale comunque da giustificare
leccezionale sviluppo del chiostro. Uno sguardo
dinsieme a questo chiostro fa nascere, in chi vuol
cercare un nome, quello di Pellegrino Tibaldi, e fa
pensare a.l chiostro del collegio di Ascona, da lui
disegnato. Un certo taglio delle colonne e del capitello
toscano, il sovrapporre la serie di arcate a tre centri a
quella a tutto sesto sono certo elementi di grande aiuto,
ma non sufficientemente dimostrativi per
unattribuzione; è comunque certa qui la presenza
del suo influsso che daltra parte aveva
condizionato fino ai primi decenni del 1600 tutta
larchitettura religiosa della diocesi milanese.
Bibliografia:
D. G. Anghileri « Il seminario di Castello sopra Lecco
» in « Humilitas » Milano, 1931.
G. Rocco « Pellegrino Pellegrini e le origini del
collegio pontificio Papio di Ascona » in « Rivista arch.
Com. » Como, 1931.
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