Tavola
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Predella dellaltare di S.
Caterina, nella parrocchiale di Acquate: particolare.
Dipinto su tavola: cm. 25 x 172 (misura
della predella intera); stato di conservazione: discreto.
Nella parrocchiale di Acquate è
custodito, dipinto sulla predella di una pala, un
interessante documento di vita lecchese: un ritratto di
famiglia eseguito nella seconda metà del 1500. Secondo
lusanza di quei tempi, le famiglie più abbienti
potevano istituire una « cappellania »
purchè la dotassero di una somma sufficiente al
cappellano per celebrare ogni giorno la Messa. La scena
riprodotta nella predella di Acquate vuole appunto
ricordare listituzione di una di queste,
rappresentandone i titolari inginocchiati; tutta la
famiglia sembra posare proprio come per il ritratto
celebrativo di qualche ricorrenza domestica; il capo
famiglia coi figli maschi da una parte, la moglie con le
figlie dallaltra. Labito delle donne è il
tipico costume « alla milanese » della
metà del 1500, con la camicia che sale a formare un
breve colletto (pochi anni più tardi arriveranno quei
colletti enormi e grotteschi detti « a lattuga »).
Nellinginocchiarsi, un poco delle sottane decorate
a righe esce fuori dalla « veste» con una
civetteria che a quei tempi era considerata arditezza.
Non è possibile precisare che famiglia fosse
rappresentata in quel ritratto: potrebbe essere quella
degli Airoldi, detti i Marchesini, che proprio nel 1567
(e poi nel 1619 e nel 1629) istituirono la cappellania di
S. Lucia. E vero che la predella fa ora da
basamento alla pala rappresentante S. Caterina, si può
pensare però che nei secoli scorsi siano avvenuti dei
cambiamenti nella sistemazione degli altari.
Dipinta con disinvoltura, salvo che nei volti un po
rigidi dove è evidente la preoccupazione della
rassomiglianza, la predella di Acquate sembra andare al
di là del semplice prodotto artigianale creato ad
ornamento dellopera maggiore, per inserirsi nella
categoria dei lavori secondari per destinazione, ma
tuttavia realizzati da una mano abile e sicura.
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